25 mag 2011

Alla scoperta delle mura di Gallieno

Una straordinaria testimonianza storica del periodo romano a Verona è rappresentata dalle Mura di Gallieno. Si tratta in realtà di pochi resti visibili in alcuni punti della città antica, presso Corte Farina e dietro l’Arena, proprio in piazzetta Mura di Gallieno, e poi, due o tre metri sotto l’attuale piano stradale negli scantinati di varie abitazioni che sorsero in epoche diverse lungo il suo tracciato, spesso inglobandone le strutture. I pochi resti sono carichi di un particolarissimo fascino e suggestione.

Ancora oggi nei pochi brani di muro rimasto si possono scorgere, sparsi tra pietre e mattoni, bassorilievi, frammenti di epigrafi, cornicioni decorati, pietre staccate da chissà quale palazzo veronese. Il muro venne esteso andando ad inglobare anche l’Arena e parti della nuova espansione urbana. Secondo alcuni archeologi l’Arena avrebbe potuto forse diventare parte stessa della struttura difensiva. La minaccia alemanna alla fine non giunse mai a Verona , i barbari vennero sconfitti presso il Benacus; ma da allora le mura di Gallieno riuscirono a tenere fuori da Verona quel nuovo mondo che con violenza e distruzioni stava imponendo il suo corso.
Le Mura di Gallieno ricalcavano il precedente  tracciato difensivo rispetto il quale furono avanzate di circa otto metri. Dopo aver racchiuso Porta borsari, la cui fronte esterna sporgeva dalle mura repubblicane per 5,70 metri; le mura proseguivano lungo via San Nicolò fino all’angolo della chiesa omonima. Da quel punto partiva un segmento di mura, diretto verso l’Arena, che circondava completamente l’ anfiteatro, seguendone la curva a una distanza costante di 13 metri. Le mura riprendevano poi il loro andamento pressoché rettilineo nell’attuale piazza Mura di Gallieno fino a giungere l’Adige, restando sempre parallele alla cinta precedente in funzione, gli altri accessi alla città, aperti nel passato, furono sbarrati per evidenti ragioni di difesa.

Valentina Marchiotto & Sara Biolchini

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