La classe 2Dp contenta dei successi ottenuti con il BLOG: SOS Beni culturali, raddoppia e ha iniziato l'avventura di un vero sito dedicato a Verona romana.
Il sito è appena stato pubblicato e ci aspettiamo molte visite, cercheremo quindi di far trovare sempre nuovi aggiornamenti per non deludere chi viene a trovarci!.
Volete cominciare subito? Ecco il Link
http://www.liceomontanari.it/siti/Verona_romana/
SOS Beni Culturali
Denunciare i crimini è un dovere per tutti e noi allievi agenti ci vogliamo occupare proprio di crimini, quelli che riguardano i Beni Culturali artistici e ambientali! Le indagini sono partite e quindi seguiteci e soprattutto segnalateci le situazioni a rischio!
29 mag 2011
25 mag 2011
Alla scoperta delle mura di Gallieno
Una straordinaria testimonianza storica del periodo romano a Verona è rappresentata dalle Mura di Gallieno. Si tratta in realtà di pochi resti visibili in alcuni punti della città antica, presso Corte Farina e dietro l’Arena, proprio in piazzetta Mura di Gallieno, e poi, due o tre metri sotto l’attuale piano stradale negli scantinati di varie abitazioni che sorsero in epoche diverse lungo il suo tracciato, spesso inglobandone le strutture. I pochi resti sono carichi di un particolarissimo fascino e suggestione.
Ancora oggi nei pochi brani di muro rimasto si possono scorgere, sparsi tra pietre e mattoni, bassorilievi, frammenti di epigrafi, cornicioni decorati, pietre staccate da chissà quale palazzo veronese. Il muro venne esteso andando ad inglobare anche l’Arena e parti della nuova espansione urbana. Secondo alcuni archeologi l’Arena avrebbe potuto forse diventare parte stessa della struttura difensiva. La minaccia alemanna alla fine non giunse mai a Verona , i barbari vennero sconfitti presso il Benacus; ma da allora le mura di Gallieno riuscirono a tenere fuori da Verona quel nuovo mondo che con violenza e distruzioni stava imponendo il suo corso.
Le Mura di Gallieno ricalcavano il precedente tracciato difensivo rispetto il quale furono avanzate di circa otto metri. Dopo aver racchiuso Porta borsari, la cui fronte esterna sporgeva dalle mura repubblicane per 5,70 metri; le mura proseguivano lungo via San Nicolò fino all’angolo della chiesa omonima. Da quel punto partiva un segmento di mura, diretto verso l’Arena, che circondava completamente l’ anfiteatro, seguendone la curva a una distanza costante di 13 metri. Le mura riprendevano poi il loro andamento pressoché rettilineo nell’attuale piazza Mura di Gallieno fino a giungere l’Adige, restando sempre parallele alla cinta precedente in funzione, gli altri accessi alla città, aperti nel passato, furono sbarrati per evidenti ragioni di difesa.
Valentina Marchiotto & Sara Biolchini
Valentina Marchiotto & Sara Biolchini
L'Arena!
In epoca romana conteneva 30.000 posti, attualmente meno di 20.000. A quell'epoca poteva contenere l'intera popolazione della città di Verona, e molti spettatori venivano da ogni parte del Veneto per assistere agli spettacoli. Nel quattordicesimo e quindicesimo secolo l'Arena venne depredata dei suoi materiali costruttivi, che servivano per edificare altre opere.
È il terzo anfiteatro più grande al mondo, dopo il Colosseo e l'anfiteatro di Capua; motivo in più per cui dobbiamo averne cura! È il simbolo di riconoscimento della nostra città, e siamo molto fortunati per il fatto che è ancora utilizzabile, e possiamo vedere opere e concerti al suo interno.
Ilaria Lanza & Giulia Bergamasco
È il terzo anfiteatro più grande al mondo, dopo il Colosseo e l'anfiteatro di Capua; motivo in più per cui dobbiamo averne cura! È il simbolo di riconoscimento della nostra città, e siamo molto fortunati per il fatto che è ancora utilizzabile, e possiamo vedere opere e concerti al suo interno.
Ilaria Lanza & Giulia Bergamasco
Dal giornale "L’ARENA" Sabato 21 Maggio 2011, CRONACA pagina 15
ISTRUZIONE. Gli attestati sono stati consegnati anche dal prefetto Disegni e canzoni rap, vincono i bambini. Hanno partecipato al concorso numerose scuole
Alla festa della polizia sono state premiate anche le classi che hanno partecipato all'undicesima edizione del concorso «Un poliziotto per amico».
Ha vinto, nella categoria «Tecniche multimediali e cinetelevisive» la classe quinta A della scuola primaria Betteloni di Montorio con la canzone rap (dirigente scolastico Sergio Ballarin, insegnanti Antonella Gavazzoni, Ester Grimaldi, Mauro Tosi e Andrea Colombo.
Nella categoria «Opere letterarie», ha vinto con il testo giornalistico la quinta C delle Betteloni di Montorio (insegnanti Nadia Olivieri e Paola Pagliarini).
Nella categoria «Arti figurative e tecniche varie» hanno vinto, con il reticolato, la terza A della scuola primaria Rodari (dirigente Viviana Sette, insegnanti Chiara Castagnetti e Annalisa Zenari), la scuola primaria Verdi di Vestenanova nella categoria «Tecniche multimediali e cinetelevisive» con il cd (dirigente Ugo Carnevali, insegnanti Sara Fraccari e Chiara Zanderigo), la quarta A della scuola primaria Serenelli aportiane nella categoria «Arti figurative e tecniche varie» con il pc in materiale riciclato (dirigente Maria Rosetta Vascon, insegnanti Monica Framba e Jessica Passilongo), la quarta della scuola primaria Don Boscagin di San Vito di Legnago, nella categoria «Arti figurative e tecniche varie» con i disegni (dirigente Anna Ruggin, insegnante Fania Gioachini.
Foto premiazione studenti del Liceo Montanari
Premiate due classi del Liceo Montanari alla Cerimonia per il 159° anniversario
della Fondazione della Polizia di Stato in Piazza dei Signori
Le classi
Premiate due classi del Liceo Montanari alla Cerimonia per il 159° anniversario
della Fondazione della Polizia di Stato in Piazza dei Signori
Le classi 2Dp e 2Cp del Montanari, in occasione della cerimonia per il 159° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, sono state premiate come vincitrici in occasione del concorso: Un poliziotto per amico nella sezione Blog per le scuole della secondaria superiore. Le classi hanno realizzato dei blog tematici rispettivamente sul tema della salvaguardia dei Beni artistici e sulla realtà giovanile nell’ambito della musica a Verona. Gli studenti Giulia Gottardi della 2Dp e Pietro Vesentin della 2Cp hanno ritirato la pergamena riconoscimento del loro lavoro, durante la cerimonia. I link per visitare i blog creati dalle classi si possono trovare sul sito del Montanari nella sezione studenti.
PIEVE ROMANICA DI SAN FLORIANO
La Pieve di San Floriano è un'antica pieve situata nel comune di San Pietro in Cariano, nella frazione di San Floriano, nel cuore della Valpolicella.
È considerata una delle più belle chiese romaniche della p
Documenti storici menzionano la sua esistenza già a partire dall'anno 905, anche se l'edificio attuale risale al XII secolo. La pieve è stata edificata sul luogo dove prima sorgeva un cimitero pagano, come testimonia il numeroso impiego di marmi e pietre romane, fra cui due grandi cippi funebri. Altri resti d’are funerarie si trovano nel vialetto a fianco della chiesa, verso la strada provinciale.
In alcuni documenti risalenti ai secoli XI e XII si può venire a conoscenza che il suo potere ecclesiasiastico copriva i territori che oggi rappresentano i comuni di Marano, San Pietro in Cariano, Fumane e Pescantina. Era infatti a capo di uno dei tre piovadenghi in cui era diviso amministrativamente il territorio della Valpolicella. Gli altri erano realtivi alla pieve di San Giorgio e alla pieve di Negrar.
Da Anastasia Debra e Michela.
La Pieve di San Floriano è un'antica pieve situata nel comune di San Pietro in Cariano, nella frazione di San Floriano, nel cuore della Valpolicella.
È considerata una delle più belle chiese romaniche della p
Documenti storici menzionano la sua esistenza già a partire dall'anno 905, anche se l'edificio attuale risale al XII secolo. La pieve è stata edificata sul luogo dove prima sorgeva un cimitero pagano, come testimonia il numeroso impiego di marmi e pietre romane, fra cui due grandi cippi funebri. Altri resti d’are funerarie si trovano nel vialetto a fianco della chiesa, verso la strada provinciale.
In alcuni documenti risalenti ai secoli XI e XII si può venire a conoscenza che il suo potere ecclesiasiastico copriva i territori che oggi rappresentano i comuni di Marano, San Pietro in Cariano, Fumane e Pescantina. Era infatti a capo di uno dei tre piovadenghi in cui era diviso amministrativamente il territorio della Valpolicella. Gli altri erano realtivi alla pieve di San Giorgio e alla pieve di Negrar.
Da Anastasia Debra e Michela.
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